Apriamo il mese sul tema della complessità con poche e semplici parole che provano a spiegare un sentimento, inviate per tutti noi da Mariaconcetta Di Domenica, collega che avete già avuto modo di conoscere sul nostro diario di bordo!

Perchè Mariaconcetta la vita la vive così, poche e semplici cose sentite, per dinamiche complesse.

Grazie alla collega per l’entusiasmo con cui accoglie gli stimoli della nostra chiamata allo scrivere e buona lettura a tutti voi!

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Care Giulia e Cristina,

ho letto la vostra mail riepilogativa del mese di marzo, grazie per il lavoro che svolgete, grazie a chi è parte attiva dei vostri stimoli e grazie perché in un mondo, anzi, una società (perché grazie al cielo ancora esiste qualche angolo di mondo “puro”) dominato dalla fretta, in cui c’è poco spazio per l’anima e per il cuore, in una società in cui il dovere, il dovere, il dovere, il dovere, …. Insomma grazie perché offrite la possibilità di FERMARSI a pensare e riflettere.

A me piace fermarmi a fantasticare sulle tematiche che proponete. Il fluire liquido della nostra professione, la circolarità, la reciprocità, l’accoglienza, la vicinanza, l’empatia, il sentimento, la flessibilità progettuale, il processo di aiuto dinamico, la cartella sociale modificabile, le valutazioni ex ante – in itinere ed ex post…(potrei procedere all’infinto) …quanta COMPLESSITÀ vero? Ma (perché c’è sempre un ma) proviamo a chiudere gli occhi. Non mi stancherò mai di dirlo, chiudiamo gli occhi. La nostra professione ne ha bisogno. Allontaniamo da noi qualsiasi cosa ci distrae e respiriamo profondamente.  Vedo un fiume, una spirale, un cerchio, delle braccia, una fiamma, un cuore che batte, una mano che sfoglia…risfoglia…si ferma…torna indietro…di nuovo avanti…lacrime che scendono, la curva di un sorriso… e qui ancora, all’infinito.

Sento un suono, è il suono del nostro lavoro. Il nostro “COMPLESSO”.

Sognatrice? Si, tanto per fortuna. Illusa? Può darsi. Disillusa? Potrebbe essere. Poco pratica? Fin troppo pratica. Complessa? Uuuuh!

Che sia facile o difficile, che si tratti del privato o del lavoro, che si stia parlando di sé o di una persona che ha bisogno di aiuto, cuore e mente hanno dinamiche complesse che spesso soffrono la complessità, ma (perché c’è sempre un ma) se accordati bene, ne vien fuori una musica degna dei migliori “COMPLESSI”.

Un caloroso saluto,

Mariaconcetta Di Domenica