Ultimo articolo del mese dedicato al contatto!

Chi ci dona i suoi pensieri è Carla Malinverni, un passato nel mondo della fisica e degli istituti bancari ed un presente come Life e business coach!

Socia come noi di AICP (Associazione Italiana Coach Professionisti; n. 1779) Formatore Professionista AIF (Associazine Italiana Formatori; n. 1035) e docente presso la scuola Durga di Torino!

Appassionata di arte moderna e contemporanea, social network, cucina, buon vino, leggere e scrivere – in minuscolo!

Ci propone una ancora diversa lettura del tema proposto!

Grazie ancora a Carla per aver risposto alla nostra chiamata allo scrivere e buona lettura a tutti voi!

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IL CONTATTO Ѐ COMUNICAZIONE

Contatto: una parola con molti significati!

 

L’etimologia

Alla parola contatto  credo che la maggioranza di noi associ l’immagine di una stretta di mano o di un abbraccio! In effetti contatto deriva da contingere (CUM: insieme e TANGERE: toccare) che ci ricorda altre parole quali tangibile, contingente, contagio, contaminazione, tatto… e che significa appunto toccare.

Il contatto quindi ha strettamente a che fare con la nostra parte tattile. Il tatto è uno dei nostri cinque sensi e fin da bambini lo utilizziamo per conoscere il mondo che ci circonda: è anche toccando la neve, le foglie, la terra che ci facciamo idea di che cosa sia un bosco e se ci piaccia o meno!

La parola contatto quindi riguarda il conoscere ciò che è fuori di noi tramite la possibilità di toccare, di accarezzare, di esperire con il tatto.

 

I circuiti elettrici e quelli umani

La mia formazione scientifica mi accompagna ancora oggi, anche nelle riflessioni legate al linguaggio, e la utilizzo spesso per pensare alle parole in una chiave differente rispetto a quella più diffusa. Quante volte abbiamo sentito dire, magari dal meccanico, ‘quei due fili fanno contatto!’ oppure ‘è saltato un contatto’? Pensate agli interruttori ON/OFF che abbiamo in casa: servono proprio per stabilire o interrompere un contatto elettrico! L’interruttore a ON – contatto stabilito – permette all’energia elettrica di fluire e di far accendere una lampada ad esempio! Così come nei circuiti elettrici, un contatto fisico tra persone (un abbraccio, una carezza, stringersi) ci permette di far fluire emozioni, energie, calore, sentimenti tra un corpo e un altro, in modo reciproco, anche senza l’uso della parola.

Ecco che la parola contatto implica anche lo scorrere, il fluire, il transito di energie e sensazioni tra le parti che si toccano.

 

La contaminazione

Il fluire di ‘informazioni’ che avviene tramite il contatto,  a me ricorda di conseguenza i termini commistione e contaminazione. Attraverso il contatto si crea un reciproco scambio che produce alterazioni alle due parti – alterazioni che spesso permangono anche dopo l’interruzione del contatto! In effetti queste stesse parole vengono utilizzate per parlare delle malattie virali e di questioni ambientali!

Passando ad esempi quotidiani, dopo aver dormito a contatto con una coperta, porterò con me la sensazione di  morbidezza e di caldo che ho percepito, così come la coperta, dopo il mio passaggio, sarà stropicciata e magari tratterrà con sé un po’ del mio calore! Allo stesso modo, dopo aver abbracciato un amico che sta festeggiando la laurea, porterò via con me le emozioni che quella persona in quell’abbraccio mi ha trasmesso e suscitato, creerò un ricordo…e anche lui per la sua parte!

 

Il contatto è comunicazione!

Le parole ci hanno accompagnati in questo percorso di riflessioni, nel quale il contatto pare avere tutte le carte in regola per essere definito un mezzo di comunicazione che utilizza il tatto come canale principale, in luogo della voce e dell’udito.

 

Il significato di contatto oggi

La parola contatto viene ormai utilizzata in contesti che non riguardano strettamente il ‘toccare’. Pensiamo all’espressione ‘contatto visivo’  o all’ormai più diffuso ‘siamo in contatto’, che definisce avere il modo di rintracciarsi telefonicamente o sui social! Anche sul nostro cellulare e sulla casella di posta, cataloghiamo numeri di telefono e indirizzi email nella sezione contatti .

La parola contatto ha assunto quindi nel mondo attuale una vera e propria accezione comunicativa, che ha a che fare con lo scambio di parole scritte o parlate (telefonate, messaggi, email) e di immagini (fotografie o video) e magari, soltanto a volte, anche incontri di persona!

 

I contatti virtuali

Spesso leggiamo da parte di intellettuali e medici un messaggio fortemente negativo sulle modalità di contatto e comunicative più utilizzate oggi soprattutto dai giovani, quali WA, social, messaggi vocali registrati, che ci renderebbero ‘estranei alla realtà’. Come sempre, io mi pongo molti interrogativi quando percepisco che si stia demonizzando qualcosa. In questo ambito, la mia esperienza mi porta a riabilitare i contatti digitali: tramite i social, ho potuto ritrovare una parte della mia famiglia che vive in Argentina, ho ritrovato molti amici di infanzia, di cui non avevo più notizie visto che a 18 anni mi sono trasferita, vengo inoltre a contatto ogni giorno con immagini, informazioni e pensieri che provengono da tutto il mondo e questo è molto arricchente per me, sia come persona, sia come professionista. Conosco inoltre persone che, vivendo in una stato di malattia e quindi trascorrendo forzatamente molto tempo in casa, beneficiano dei contatti social e mi dicono quanto la loro vita sia migliorata in qualità! Non credo che la comunicazione via web possa sostituire la comunicazione in presenza, soprattutto per la mancanza di contatto fisico, e al tempo stesso credo che sia una agevole e immensa via parallela per rafforzare i rapporti tra persone.

 

Penso che, nell’era della comunicazione digitale, l’importante sia mantenere comunque ben saldo un contatto in particolare: quello con la vita reale!