Concludiamo in bellezza il mese con l’ultimo contributo sul tema dell’apprendimento!

Chi scrive è SARASSO FEDERICA, Laureata presso l’Università degli Studi di Torino, insegnante, mamma, viaggiatrice e un po’ sognatrice … Da sempre impegnata nella tutela  dell’Infanzia e nel diritto all’ Istruzione. Ha fatto esperienze di scambi interculturali (Olanda, Tunisia), di mobilità e cooperazione (Inghilterra, Spagna) e di volontariato internazionale (Senegal, ex Jugoslavia). Ma anche Autrice del libro “Acqua-Water. Sciogliere i dubbi e stimolare la creatività con l’apprendimento integrato di contenuti disciplinari in lingua Inglese veicolare” relativo alla diffusione della metodologia C.L.I.L. (Content and Language Integrated Learning).

Gustatevi quello che ci racconta!

 

 

 

L’ « impossibile » è il non averci provato!

Sono qui perché credo profondamente nella creazione di sinergie virtuose a partire dalla condivisione di esperienze e vissuti, soprattutto nei campi a me più cari: l’Istruzione e il Servizio Sociale. Ebbene sì, in questo momento della mia vita sono un’insegnante di ruolo, scrittrice, con inclinazioni sociali e uno sguardo rivolto verso una dimensione internazionale insomma, una figura poliedrica difficilmente adattabile a schemi predefiniti, che ha cercato di declinare nel migliore dei modi le occasioni di crescita che la vita le ha offerto.

Partendo dalla convinzione che la diffusione di buone prassi non aiuti solo a sciogliere dubbi e perplessità ma anche stimoli la florida generazione di nuove idee… ho risposto alla “chiamata” di Cristina e Giulia perché il loro coraggio è contagioso, la loro determinazione ammirevole ed infine, perché passione, creatività, intraprendenza e l’ ”essere fuori dal coro” sono tratti salienti che ci accomunano, insomma … “It’s a pleasure to be in a place where dreams come true!”.

Il loro tempismo è stato propizio nel proporre “L’apprendimento” come tema del mese, ora vi spiego perché …

Una delle mie più recenti e significative esperienze di apprendimento – insegnamento inteso come: progettualità autentica, cambiamento, consapevolezza e autovalutazione costruttiva, che ha pervaso i miei ultimi anni di duro lavoro, ha riguardato la diffusione di una sperimentazione di didattica Inglese in metodologia C.L.I.L., da me condotta nella scuola Primaria.

 

 

 

Con la sua pubblicazione ho voluto divulgare semplici ma funzionali prassi frutto di un’esperienza concretamente concepita, articolata, documentata ed arricchita da materiali e personali riflessioni migliorative.

 

 

 

La Lingua Inglese per trattare diversi ambiti disciplinari è molto utile e proficua per i bambini perché consente una progressiva acquisizione di nuovo lessico in L2 e, contestualmente, una diversa modalità di rinforzo e /o approfondimento di argomenti e concetti noti agli allievi in Lingua Madre (Competenza chiave trasversale “Imparare ad imparare”[1] strettamente legata al “Lifelong learning”[2]).

La metodologia C.L.I.L. (Content and Language Integrated Learning) propone una didattica multimodale, flessibile, inclusiva e coinvolgente che accresce la motivazione all’apprendimento attraverso la Lingua Inglese, promuovendo l’autonomia e la cooperazione, integrando in modo naturale le quattro abilità dell’ascoltare, parlare, leggere e scrivere.

Sviluppa la capacità di riflettere, ragionare, sviluppare le competenze sociali fondamentali per i giovani di domani che dovranno essere i grado di prendersi delle responsabilità e saper collaborare con altre persone. Inoltre, l’integrazione delle 4C Content, Communication, Cognition and Culture/Citizenship (D. Coyle et al. , 2010[3]) contemplate nel C.L.I.L. sono dimensioni essenziali per contribuire alla formazione e all’inserimento dei giovani in un contesto europeo plurilingue e pluriculturale.

Perché quindi non adottare questa metodologia, con le dovute semplificazioni e adattamenti, sin dalla Scuola Primaria in una prospettiva di crescita formativa dei cittadini europei di domani?

E’ «impossibile» le risorse sono scarse e perché non esiste ancora letteratura specifica sull’argomento?

E’ ambizioso perché si tratterebbe di esplorare come pionieri “terre sconosciute”?

La multimodalità nelle lezioni C.L.I.L. risulta essere fondamentale perché punta al pieno coinvolgimento dei bambini e all’attivazione di tutti i loro canali e «intelligenze multiple» (Gardner, 2010[4]), perché non dare visibilità e riscontro reale a questi benefici? E’ «impossibile» o faticoso farlo?

 

 

L’approccio a una lingua straniera è fatto di contenuti, abilità, pratiche ma anche di emozioni, sensibilità e peculiarità di ciascuna persona, il riuscire a proporre delle attività versatili, motivanti e coinvolgenti credendoci, fa sì che anche uno “zoccolo duro” come lo studio della Lingua Inglese, a volte trascurato nel nostro paese, possa diventare piacevolmente entusiasmante fin dall’inizio della carriera scolastica dei nostri alunni. Ciò che viene coraggiosamente e faticosamente sperimentato in tal senso non dovrebbe rimanere solo un patrimonio per pochi intimi, bensì convergere in esperienze di  “Cultura viva” utili a tutti …

 

COME? Scopritelo …

. Seguendomi su https://www.ericksonlive.it/members/federicasarasso/activity/

. Partecipando all’evento del 19/06/2018 h. 17,00 presso la libreria “Braccini” di V. Braccini, 27/b Torino

. Contattandomi su federicasarasso@libero.it

 

Buone imprese «impossibili » a tutti!

 

 

 

 

[1] Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio «Relativa a competenze chiave per l’apprendimento permanente» (2006/962/CE). Competenza chiave di cittadinanza «Imparare a imparare»: abilità di organizzare il proprio apprendimento in base alle proprie necessità, in modo autonomo e consapevole per apprendere ma soprattutto per continuare ad apprendere, lungo tutto l’arco della vita.

[2] Programma d’azione comunitaria nel campo dell’apprendimento permanente, o Lifelong Learning Programme (LLP), riunisce al suo interno tutte le iniziative di cooperazione europea nell’ambito dell’istruzione e della formazione. Con il termine «lifelong learning» si intende l’educazione durante tutto l’arco della vita, quell’educazione che inizia ancor prima della scuola e si prolunga fin dopo il pensionamento.

[3] Coyle D. , Content and Language Integrated Learning, Cambridge University Press, 2010

[4] H. Gardner, Formae mentis, Milano, Feltrinelli, 2010