Il secondo contributo sul tema dello svantaggio è pronto per voi !!!

L’autore ,  Angelino Riggio , per tutti a Nichelino “Angelo”(…per una di noi “papà”)  è un ex- ferroviere, ex- sindaco, ex-politico ma sopratutto un medico di famiglia in pensione e , come  noterete leggendo il suo contributo, tutti i questi ruoli svolti,  identità costruite  e competenze acquisite emergono… chiaramente !

Il suo punto di vista sui temi che proponiamo era già stato raccontato sul nostro blog qualche mese fa con il suo racconto della funzione del dolore e della sofferenza  …” sai sono un medico , il mio punto di vista rimane quello” , ci ha tenuto a specificare quando ci ha inviato il suo contributo… e noi ne siamo felici perchè anchew questa volta guardando al tema con il suo sguardo abbiamo scoperto una nuova lettura di cos’è lo svantaggio !

Se vi dicessimo, ad esempio, che malattia e svantaggio hanno una genesi comune e che entrambi, in egual misura con semplici e concrete azioni possono avere esiti inaspettati e… in qualche misura, addirittura, vittoriosi!? 

Leggere per credere!

Per conoscere meglio Angelo, e la generatività dei progetti  politici e di comunità che ha messo in campo in questi anni  con l’aiuto di amici , cittadini e familiari,  vi consigliamo di dare uno sguardo e seguire il suo blog Piazza di Vittorio  ! 


SPEZZARE I CIRCOLI VIZIOSI PER CONTRASTARE LO SVANTAGGIO

L’Italia è agli ultimi posti fra i Paesi europei per numero di laureati. Questo comporta un enorme problema per le opportunità individuali perché, anche in questo periodo di disoccupazione e precarietà dilagante, chi ha un titolo di studi più alto, lo mostrano le statistiche, ha più opportunità di trovare un lavoro e un lavoro a migliori condizioni. Ora, siccome la ricchezza di una Nazione è legata alla somma della ricchezza e delle opportunità dei singoli, la povertà nell’istruzione si traduce in un dato economico: nella timida ripresa economica della UE, l’Italia è al terzultimo posto (lo stesso che occupa per numero di laureati). Studi scientifici hanno dimostrato che l’istruzione media incide pesantemente sull’economia: sulla gamma del prodotto, sulla competitività tecnologica, sulla innovazione di prodotto e di processo, sulla ricerca scientifica, sul numero di brevetti. Una breve indagine su internet rivela lo stato desolante in questi settori. Se a questo si aggiunge l’esodo verso altri Paesi UE di nostri giovani laureati e specializzati in cerca di maggiori opportunità, contesti scientifici, maggiore stabilità e migliori retribuzioni siamo davanti a un processo pericoloso di impoverimento.

Purtroppo a questo dato legato all’ istruzione si collegano due altre cattive posizioni sul piano europeo: siamo alle ultime posizioni per lettura di libri e quotidiani. Questo, oltre che influire ulteriormente sul livello di istruzione, crea un serio problema dal punto di vista democratico perché impedisce la crescita della coscienza critica nelle persone. A sua volta, la caduta dell’autocoscienza di cittadinanza, favorisce l’impoverimento di una classe politica sempre più priva della “vista lunga”, capace di costruire progetti di lungo periodo (gli unici capaci di cambiamenti strutturali), e legata ad azioni di corto respiro che servono solo a dare un dividendo immediato di consenso elettorale.

E’ un circolo vizioso che crea un progressivo svantaggio per il nostro Paese e per ogni singolo italiano.

Il meccanismo del circolo vizioso è anche alla base di ogni malattia: con il freddo diminuisce la possibilità di portare in circolo le nostre difese e virus e batteri ci aggrediscono; l’aggressione di agenti patogeni indebolisce l’organismo che è sempre meno in grado di reagire a virus e batteri, che invadono sempre più l’organismo…

Un malato è certamente in una posizione di svantaggio, cioè di difficoltà a raggiungere lo stesso risultato di un sano. Il lavoro del medico, e in generale di chi vuole spezzare il circolo vizioso è innanzitutto studiarlo attentamente e scegliere quando, come e con quali strumenti intervenire monitorando il processo per correggere in corso d’opera le azioni e infine verificare il miglioramento e la risoluzione della malattia.

Occorre ricordare due cose però.

La prima è che qualsiasi intervento diagnostico e curativo non è indolore: comporta degli effetti collaterali che vanno tenuti presenti e misurati perché i vantaggi siano superiori agli svantaggi.

La seconda è che guarire, nella pratica di cura, è un verbo intransitivo cioè chi guarisce è chi è in svantaggio. E’ lui l’attore del processo di cambiamento: con le sue forze, con il suo sistema immunitario, con il suo impegno e anche con il suo umore. Il medico, l’operatore di cura non deve solo scegliere il percorso diagnostico e la terapia: deve sapere suscitare in chi è vittima di un circolo vizioso il modo di trovare e attivare le sue azioni che sono determinanti.

Da ultimo, chi è in svantaggio se attua questo percorso può scoprire di avere paradossalmente una possibilità di miglioramento più grande di chi è in vantaggio esattamente come una vittoria in rimonta è un’impresa più gratificante di ogni altra.

 

Angelino Riggio

Medico in pensione