Il progetto della libera professione nasce dalla volontà di entrambe di uscire da quella che Franca Olivetti Manoukian chiama casalinghitudine e di ritrovare l’arte di svolgere la professione di assistente sociale così come definita da Mary Ellen Richmond.

La nostra scelta riguarda principalmente il ruolo professionale che vogliamo ricoprire, il posto all’interno della comunità che scegliamo di darci ed i metodi che desideriamo utilizzare per lo svolgimento dei percorsi proposti.

Ci riconosciamo nella definizione del collega Vittorio Zanon di artigiane nel sociale, ovvero di chi concretamente “lavora con cura, provando e riprovando, mettendo sempre del proprio in ciò che fa”, di chi esercita, generalmente in una bottega, un’attività di volta in volta unica -anche artistica- per costruire, riparare e promuovere beni nel sociale attraverso il proprio lavoro manuale ed intellettuale.

Scegliamo di essere operatrici che lavorano nella comunità, per e con persone differenti, operatrici generative, che sanno fare spazio, abilitano e che si imbrattano le mani nell’incontro con l’altro. Scegliamo di utilizzare nello svolgimento dell’attività professionale metodi partecipativi, esperienziali, volti al concreto e creativi perché crediamo fermamente che la creatività sia una delle dimensioni più affascinanti del lavoro!

I confini del nostro progetto sono aperti, offriamo percorsi specifici per e con le persone, le famiglie, i gruppi, i professionisti e le organizzazioni, finalizzati al miglioramento delle situazioni personali, relazionali e della società. Crediamo nella contaminazione e nella crescita professionale, e per questo ci siamo specializzate in percorsi di formazione e di coaching.

In accordo con la carta etica del coaching proponiamo percorsi che si rifanno a buone prassi e che favoriscono la cooperazione, l’apertura, l’informalità e la libertà di espressione per e tra le persone. Nei rapporti con i colleghi e gli altri professionisti puntiamo a collaborare con trasparenza e lealtà con l’obiettivo ultimo di valorizzare la nostra e l’altrui crescita personale, professionale, l’esperienza e la competenza.

Il progetto del sito assistentisocialionline nasce dalla volontà di raccontare la professione dell’assistente sociale, esporre la nostra visione delle realtà sociali ed aprirci al dialogo con i cittadini e le comunità, comunicando con gli altri, anche – ma non soltanto – attraverso i social e la rete al fine di contribuire, concretamente, alla rappresentazione della nostra professione.

Il sito è lo strumento con il quale intendiamo illustrare ai nostri futuri clienti i percorsi che vogliamo offrire e grazie al quale essere riconosciute e riconoscibili.

Nella piena consapevolezza della nostra deontologia professionale in qualità di assistenti sociali crediamo fermamente di doverci e poterci assumere delle responsabilità nei confronti non soltanto dei nostri clienti, ma anche della società in cui viviamo e quotidianamente operiamo, della professione, dei colleghi e degli altri professionisti con cui collaboriamo e con cui cerchiamo un continuo confronto, tessiamo progetti e reti comuni.

Crediamo, alla luce di tale impegno, sia urgente raccontare il nostro lavoro per riflettere sul nostro agire professionale, per legarci ad un senso, per aiutare l’opinione pubblica ad avere una visione meno semplificata e stereotipata della nostra professione, per confrontarci con gli altri, per raccontare storie di vita e di lavoro sociale. Concordiamo appieno con il giornalista Roberto Camerlinghi e lo picosociologo Francesco d’Angella quando sostengono che tacere nella società della comunicazione equivale a non esistere!