Questa settimana è Giuseppe Scapino, sacerdote, sociologo, da tempo Parroco presso la Parrocchia di S. Giovanni ad Ivrea ed ex direttore del giornale diocesiano “Il Risveglio Popoalre”, a donare a tutti noi qualche riflessione sul tema dell’innovazione!

Grazie a Beppe per aver partecipato alla nostra chiamata alla scrivere e per voi

mettetevi comodi, aprite la mente e se vi va lasciate un commento!

 

 

L’atteggiamento verso l’innovazione costituisce uno dei caratteri che distinguono la modernità nei confronti delle società tradizionali. Infatti in queste società viene privilegiata l’esperienza e, nello stesso tempo, il ruolo degli anziani.

Lo sviluppo del pensiero scientifico, dell’industria e l’intensificarsi degli scambi culturali fra popoli diversi hanno messo in crisi la stabilità delle tradizioni. La ricerca di ciò che è nuovo è, nello stesso tempo, causa ed effetto della società dei consumi e rende più forte il ruolo di ciò che è giovane.

E’ un processo ancora in atto che ha creato tensioni ed aperto possibilità. La vita non è destino fatale, ma è creatività, futuro, possibilità illimitate. Forse vale la pena frenare un po’ l’entusiasmo e non perdere il senso critico.

Certamente la tensione verso l’innovazione costituisce uno stimolo potente a cercare nuove soluzioni ai bisogni e ai problemi che si incontrano, però può anche essere una moda e non un passo in avanti. Pensiamo al consumismo per il quale una piccola innovazione rendeva desueto un prodotto e stimolava ad un nuovo acquisto con sprechi e danni ecologici.

Credo che ogni novità –economica, culturale, sociale – debba invitare al discernimento. Vedere, giudicare, agire.

Vedere, cioè esaminare senza pregiudizi i fatti, chiarire quali bisogni vengono soddisfatti e quali conseguenze comportino.

Giudicare, cioè dare una valutazione che chiarisca gli aspetti che fanno crescere e quelli che sono un peso.

Agire, cioè mettere in campo le proprie forze perché ogni proposta venga assunta o rifiutata con senso di responsabilità.

Al centro – fra esperienza e novità – rimane la persona responsabile.

 

Beppe Scapino