Ed ecco a voi il terzo articolo sul tema dell’innovazione!

L’équipe del del Servizio IESA dell’ ASL TO3 propone a tutti noi alcune riflessioni sull’inserimento Eterofamiliare supportato di Adulti sofferenti di disturbi psichici, ovvero l’offerta di ospitalità nei loro confronti da parte di famiglie di volontari. Un servizio che ha una tradizione molto antica, eppure tutt’oggi portatore di grande innovazione!

Ringraziandoli per il contributo auguriamo a tutti voi di lasciarvi accompagnare nella scoperta delle particolarità di un servizio unico nel suo genere!

Buona lettura!

 

 

L’offerta di ospitalità per persone con disagio psichico da parte di famiglie di volontari ha una tradizione molto antica, eppure è a tutt’oggi portatrice di grande innovazione e foriera di un ribaltamento del paradigma che vede il paziente psichiatrico inserito esclusivamente in luoghi istituzionali. Tale esperienza è attualmente diffusa in diverse aree, ha radici solide in Germania e Francia, e nel Regno Unito è stata al centro di una ristrutturazione del welfare, nell’esperienza di Shared Lives, che ha consentito una notevole riduzione dei costi per la sanità a fronte di una risposta di grande efficacia clinica e sociale, parallela all’implementazione dell’offerta di cura. In Italia questo tipo di intervento nasce a Collegno presso l’attuale ASL TO3 nel dicembre 1997 per opera del Dott. Gianfranco Aluffi, ispirato dal modello tedesco, ed è stato via via diffuso in altre regioni italiane.

Nonostante l’iniziale diffidenza e la necessità sempre attuale di sensibilizzare la popolazione per consolidare la diffusione della cultura dell’accoglienza, in questi 20 anni di attività il Servizio IESA dell’ASL TO3 ha gestito circa 250 progetti di integrazione, arrivando a coinvolgere nel percorso di selezione un migliaio di candidati. Ad oggi, la maggior parte dell’utenza proviene dalla salute mentale, ma da alcuni anni il servizio è aperto anche alle aree della disabilità, delle dipendenze, della neuropsichiatria infantile ed di altri tipi di disagio.

Non si tratta di un’attività improvvisata, di “spontanea accoglienza”, ma di uno strumento terapeutico e riabilitativo che, in linea con le direttive dell’OMS e secondo quanto evidenziato dai risultati delle ricerche scientifiche, valorizza l’ambiente familiare come promotore di salute, con l’obbiettivo primario di un reinserimento nel tessuto sociale della persona in difficoltà. I progetti di convivenza sono adeguatamente strutturati, puntualmente monitorati e supportati da un’équipe di professionisti, che garantiscono inoltre una pronta disponibilità telefonica sulle 24 ore, 7 giorni su 7. Non esistono “famiglie tipo”, né “pazienti tipo”, ma “abbinamenti” creati con cura dagli operatori del Servizio, che cercano di individuare le potenzialità degli ospitanti che possano felicemente rispondere alle necessità dell’ospite, all’interno di progetti individualizzati e costruiti insieme a tutti i protagonisti (ospite, ospitante, curanti). I volontari, siano essi single, coppie, famiglie, famiglie allargate o persone legate da qualunque altra forma di relazione, assimilabili ad un “nucleo abitativo e affettivo”, devono, come requisito primario, avere uno spazio da dedicare all’ospite, una stanza a suo uso esclusivo; inoltre viene richiesto un ambiente relazionale sereno ed accogliente e un po’ di tempo libero. In cambio ricevono un rimborso per le spese di mantenimento e la possibilità di fare un’esperienza arricchente, affettiva e relazionale, con una ricaduta sociale molto preziosa.  Anche chi non ha la possibilità di ospitare presso il proprio domicilio può candidarsi per progetti a tempo parziale, mettendo a disposizione il proprio tempo libero per affiancare un utente e coinvolgerlo in attività “normali”, quotidiane o di svago, all’interno del proprio nucleo familiare o sul territorio. Anche questo tipo di progetti beneficia di un rimborso spese e del supporto continuativo dell’équipe.

Lo IESA consente alle istituzioni pubbliche un apprezzabile risparmio economico associato a un’ottima performance in termini di risultati terapeutico – riabilitativi e sul versante della qualità di vita, offrendo così ad un maggior numero di persone la possibilità di usufruire di un’opportunità di cura individualizzata e promotrice di autonomia. Recentemente la Regione Piemonte ha riconosciuto il valore di questo tipo di esperienza e ha individuato nel Servizio IESA dell’ ASL TO3 il centro esperto che si farà promotore della diffusione di questo strumento di cura su tutto il territorio piemontese.

Le mura degli ospedali psichiatrici possono essere considerate realmente “abbattute”, grazie a questo tipo di progetti che stimolano la società a imparare a farsi carico della sofferenza dei suoi membri più fragili, valorizzando le risorse presenti sul territorio, e incoraggiando attraverso l’incontro autentico e il confronto un circolo virtuoso di maggiore sensibilità e consapevolezza sul tema della salute mentale, spesso ancora intriso di pregiudizio, scarsa informazione e stigma.

Lo IESA può incarnare la possibilità di un mantenimento della “normalità”, attraverso la “straordinaria” offerta di chi apre le porte di casa sua e della sua quotidianità a una persona in difficoltà.

Per approfondimenti è possibile consultare il sito nazionale sullo IESA (http://iesaitalia.altervista.org/) ove sono reperibili riferimenti bibliografici relativi alla storia dello IESA, alla sua regolamentazione e alla sua diffusione, accompagnati da video divulgativi e testimonianze di operatori, ospiti e ospitanti. A livello scientifico segnaliamo i testi del Dott. Gianfranco Aluffi “Dal manicomio alla famiglia. L’inserimento Eterofamiliare supportato di Adulti sofferenti di disturbi psichici” Edizioni Franco Angeli, 2001, “Famiglie che accolgono. Oltre la psichiatria” Edizioni Gruppo Abele, 2014.  Inoltre, il 2017 ha visto nascere anche l’edizione italiana della rivista europea sullo IESA  “Dymphna’s Family”, con la collaborazione di un prestigioso International Board.

Per candidarsi come volontari si può far riferimento al Servizio IESA ASL TO3, che ha sede a Collegno in via Martiri XXX aprile 30, prendendo appuntamento al numero 0114017463 o attraverso la mail servizio.iesa.collegno@gmail.com. Ci trovate anche su Facebook sulla pagina Servizio IESA  ASL TO3.