EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA
Cittadini si nasce o si diventa?

“In tante realtà oggi si vive accanto agli altri. C’è coesistenza, non convivenza. Manca il senso di comunità, il riconoscersi l’uno con l’altro. …. La nostra responsabilità, come cittadini, oltre che come operatori sociali, è verso i diritti … Quei diritti che non sono solo una prerogativa etica, ma la condizione di ogni progresso sociale, culturale e anche economico.” Don Ciotti (Animazione Sociale 305, numero 9/2016, Essere Operatori sociali oggi, intervista a Luigi Ciotti a cura di Roberto Camerlinghi, pag.3 e seguenti).

Concordiamo con le affermazioni di Don Luigi Ciotti e crediamo fortemente che occorre aiutare le persone a crescere nell’io e nel noi, occorre produrre significati intorno a quello che si vive oggi costruendo trame di senso e di cittadinanza.

Quando realizziamo i nostri laboratori di educazione alla cittadinanza nelle scuole abbiamo in mente questo, vogliamo pensare che siano una “pista generativa”.

La presenza di ragazzi e ragazze, bambini e adolescenti, con origini e radici culturali diverse all’interno delle classi scolastiche di ogni ordine e grado è ormai da anni un fenomeno strutturale e deve trasformarsi in un’opportunità per tutti, adulti di riferimento compresi. Bisogna anzitutto nei contesti scolastici, di convivenza e di relazione, riconoscere e conservare le identità di ciascuno e sostenere attivamente la loro interazione ed integrazione, attraverso la conoscenza della nostra e delle altre culture ed attraverso la conoscenza dei diritti di ciascuno, perché si possano trasformare realmente in libertà per tutti.

I laboratori di educazione alla cittadinanza sono percorsi adatti per apprendere, per imparare facendo, per riflettere, sono un luogo di formazione, ma anche uno spazio culturale e relazionale in grado di creare legami, tra le persone e con i luoghi, sono laboratori esperienziali, dove l’esperienza si trasforma in sapere.

L’importanza dell’educazione alla cittadinanza è stata più volte sottolineata anche nel nostro Paese con lo scopo di sviluppare nei ragazzi una cultura politica e civile (acquisire saperi sui diritti umani, sulla democrazia, sul funzionamento delle istituzioni politiche e sociali, sul riconoscimento della diversità culturale e storica, ed altro…) ed una competenza sociale, ovvero sviluppare attitudini e valori necessari per diventare un cittadino responsabile (imparare a rispettasi e a rispettare gli altri, ad ascoltare e a risolvere i conflitti pacificamente, promuovere una convivenza armoniosa, costruire i valori che accolgano una pluralità di punti di vista nella società, costruire un’immagine positiva di sé, la fiducia in sè e negli altri, ed altro…).

Dati questi scopi è fondamentale che ciascun laboratorio preveda una partecipazione attiva degli alunni e degli studenti, le attività vengono focalizzate su metodologie di tipo attivo e costruttivo, capaci di mettere al centro i bambini ed i ragazzi stessi. Il metodo di insegnamento del cooperative learnig è quello che noi privilegiamo, consiste nel dare rilevanza al lavoro di gruppo per incrementare sia le competenze cognitive sia quelle sociali. L’utilizzo di strumenti d’aula creativi, film, canzoni, costruzioni, giochi, giochi a premi, cartelloni, matite e pennarelli, per coinvolgere ad uno ad uno i ragazzi nelle attività è secondo il nostro parere necessario perché oltre a sviluppare il pensiero laterale di ciascun ragazzo attiva concretamente anche noi formatori.

Il gruppo classe è un gruppo di pari, una comunità, un tempo ed un luogo che da vita a esperienze che si aprono alla scoperta delle possibilità. Si impara ragionando in un contesto di peer-education, facendo e riflettendo sui processi cognitivi e di relazione, per comprendere in modo significativo cosa si sta facendo e perché. Ai ragazzi si offre la possibilità di una conoscenza reciproca più approfondita che possa permettere la costruzione di rapporti interpersonali trasparenti, autentici e gratificanti che prevedono e fanno fare esperienza di un costruttivo e arricchente scambio di opinioni.

Concordiamo con Alessandra Augelli quando scrive che in pre adolescenza ed in adolescenza cresce la complessità non solo nelle relazioni con gli altri ma anche nella gestione della propria identità. Gli operatori sociali sono chiamati ad un ascolto aperto e uno sguardo attento, in modo da essere per i ragazzi specchio di alcune loro caratteristiche e strumento per intraprendere il processo di crescita. (Animazione Sociale 263, maggio 2012, Fare laboratorio per apprendere con i ragazzi, pag.88 e seguenti)

Per questo riteniamo fondamentale che siano i professionisti del sociale i conduttori dei laboratori di cittadinanza, perchè il conduttore non sia solo un formatore ma anche, e soprattutto, un orientatore, un facilitatore, un abilitatore ed un allenatore di relazioni.

(Perché) cittadini si nasce e si diventa.

 

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