POST N. 1

“IL CIRCO DELLA FARFALLA”
Ovvero: come ci siamo scelte !

Galeotto fu un cortometraggio! un tag su Facebook ed una lettura della trama in relazione al lavoro dell’assistente sociale ci hanno fatto capire di essere di fronte ad una comunanza d’intenti, principi e pensieri. Ed eccoci qui, qualche anno dopo ad intraprendere insieme il nostro progetto di libera professione!
Il cortometraggio incriminato è del 2009 e si chiama The Butterfly Circus, “Il circo della farfalla”, diretto da Joshua Weigel ed interpretato da Nick Vujicic, giovane attore affetto da tetramelia. Racconta la storia di Will, un uomo privo di tutti e quattro gli arti, che passa dall’essere convinto di non valere nulla alla scoperta del proprio potenziale.

Ci colpì allora e ci affascina tutt’oggi poiché porta con sé delle importanti riflessioni sulla vita e sul lavoro nel sociale.
La storia del film mostra ciò che spesso capita nelle vite della maggior parte delle persone. Will è l’immagine di ciascuno di noi inchiodato al proprio limite. La tendenza è di guardare a noi stessi concentrandoci soltanto su cosa non va, su ciò che ci manca, sulle difficoltà, e di guardare verso gli altri fermandosi ad un giudizio di esteriorità e di diversità.
Una tendenza che non lascia spazio al SOGNO e al potenziale trasformativo del DESIDERIO e ci limita nell’aderire con fatica alla costruzione della nostra identità che ci viene però proposta dagli altri.
Ma cosa accade, nella vita di ciascuno di noi, quando decidiamo di prendere in mano gli strumenti che ci permettono di costruire la narrazione di chi siamo e di definirci e adoperarci per diventare chi vogliamo essere? Ecco che si materializza la magia!

“Se solo tu potessi vedere la bellezza che può nascere dalle ceneri,
se tu potessi vedere ciò che di meraviglioso c’è in te”
(Mr. Méndez)

Il cortometraggio ci ricorda quanto è grande il potere della capacità di meravigliarsi, incuriosirsi, immaginare, sognare e andare oltre alle apparenze, di credere nel cambiamento, agirlo e di saper essere ciò che si vuole e non ciò che si deve essere, puntando con impegno, concretezza e forza di volontà verso i propri desideri.

“Non è importante dove sei ora, è importante dove stai guardando”

…perché qualunque sia la nostra condizione attuale: mentale, fisica o sociale, il cambiamento è sempre possibile.
Crediamo nelle infinite possibilità e potenzialità delle persone, nel magico e immaginifico potere del cambiamento, crediamo che ciascuno di noi porta con sé – a volte proprio tra le pieghe delle difficoltà e di quelli che chiameremo genericamente “problemi” – i propri punti di forza che possono e devono emergere e farci eccellere, farci sentire “straordinari”, farci cambiare la visione che abbiamo di noi stessi e del mondo che ci circonda.

Nel filmato affiora l’importanza delle comunità in cui viviamo e delle relazioni che tessiamo per far sì che tutto questo sia possibile. Il circo di Méndez che porta in pista contorsionisti, giocolieri, acrobati, trapezisti, l’uomo forzuto… Anna, la regina dell’aria, è una comunità disposta a conoscere, accogliere e valorizzare i suoi componenti e per questo piena di forza, colore ed eleganza. Totalmente differente e contrapposta alla comunità in cui inizialmente vive Will, che lo sfrutta, stigmatizza e non riconosce le sue abilità. La comunità che scegliamo per il nostro vivere è una comunità educante che influenza il nostro presente ed il nostro futuro, un luogo di appartenenza, di crescita, anche interiore.

Nel filmato emerge inoltre quanto sia importante essere guardati con occhi diversi, avere qualcuno che rispecchia di noi potenzialità e risorse, puntando su quello che c’è e non su ciò che manca. Facendo leva dunque su ciò che di positivo c’è, si inizia la risalita e si sviluppano una serie di capacità, competenze ed esperienze che in precedenza non si sarebbero mai auspicate all’interno di una comunità che ci sostiene.
Concretamente e quotidianamente ogni operatore che opera nel sociale e che si occupa del benessere e della cura delle persone crede che chiunque può essere artefice del proprio destino e che le persone possono trasformarsi da bruchi in farfalle o possono “rinascere” dalle proprie ceneri come una fenice.
Gli operatori della cura, delle relazioni e del benessere guardano alle persone che incontrano e con cui e per cui realizzano percorsi con gli stessi occhi con cui Mr. Mendez guarda Will. Ognuno è in grado di mettere in atto una meravigliosa metamorfosi, proprio come quella di Will che da “fenomeno da baraccone” diventa un Artista che fa sognare ed ispira gli altri.

“Se non ricevi un miracolo… diventalo!”
(Nick Vujicic)

BUONA VISIONE