Vogliamo presentarvi una delle attività da noi condotte alla Casa del Quartiere (CQ) di San Salvario a Torino:

 L’antenna. Sportello di orientamento ai servizi socio-sanitari.

Primo e terzo martedì del mese 9/12

Secondo e quarto martedì del mese 15/18

Che cos’è un’antenna?

In telecomunicazioni, un’antenna è un dispositivo elettrico che può trasmettere o ricevere onde elettromagnetiche, in una parola “energia”! Sommariamente, non ce ne vogliano gli amici elettrotecnici, le  antenne funzionano più o meno così : forniscono al ricevitore un segnale elettrico proporzionale al campo elettromagnetico in cui sono immerse o viceversa propagano, sotto forma di campo elettromagnetico, il segnale fornito loro da un trasmettitore. Antenne sono quindi quei dispositivi (o sottosistemi) che rendono possibili la trasmissione di comunicazioni a distanza non cablate (wireless…senza fili!).

Proviamo a capire perchè abbiamo scelto questo nome per il nostro sportello.

Il progetto è nato da tre ambiziose idee:

1. Contribuire a ridisegnare l’accesso al welfare locale.

Sosteniamo che chiunque in un momento di cambiamento abbia bisogno di un professionista capace di ascolto, che sappia fornirci le informazioni utili al fronteggiamento di quella precisa e concreta situazione di vita e che ci indirizzi nel percorso delle possibili erogazioni di servizi ed interventi da parte di enti, associazioni, fondazioni ed altre risorse presenti sul territorio. Orientarsi tra i propri diritti ed i propri doveri non è sempre facile!

Insomma parliamoci chiaro: Andare dall’assistente sociale non dovrebbe essere “da sfigati” o “da poracci”! Perché andare dal medico è invece considerata un’attività quotidiana scevra di connotazioni negative?

Così abbiamo deciso di utilizzare a settimane alterne lo spazio bar della casa del quartiere come luogo di servizio, dove può essere più facile aiutare e raggiungere la gente comune, capire i loro bisogni, e dare risposte concrete, anche condivise con chi popola lo spazio in quel momento.

Sapete già come la pensiamo sule relazioni tra le persone: sono la chiave per il cambiamento!

Ad esempio:

La cameriera del bar ha bisogno di sapere quali sono le agevolazioni che le spettano ora che è diventata mamma? Può chiedercelo continuando a servire ai tavoli!

Il signore anziano seduto nel cortile necessita di sapere quali sono i servizi di sostegno per lui che è rimasto solo a vivere in casa? Ne parliamo sorseggiando un caffè!

La famiglia straniera appena arrivata in Italia che si guarda intorno spaesata in cortile potrebbe avere giovamento nel scoprire da subito le agenzie presenti sul territorio dedicate alla mamma, al papà ed ai bambini stranieri e pensate per agevolare l’integrazione nel quartiere. Parliamo con loro mentre i bambini giocano nel cortile interno della CQ !

Abbiamo esplorato il territorio e continueremo ad esplorarlo, intendiamo fare rete con le altre realtà associative e di orientamento presenti nella CQ,  siamo pronte!

 

2.Contribuire a rafforzare l’immagine dell’assistente sociale.

Vogliamo mostrare alla gente altri aspetti della nostra professione, oltre a quelli notoriamente portati alla ribalta da parte delle peggiori cronache e legati a pregiudizi diffusi sulla nostra categoria professionale!

Rispondere alle domande di chi incontriamo in un contesto “ibrido”, che ha confini labili di informalità e formalità, ha una potenza enorme per la costruzione di un nuovo immaginario!

E’ molto semplice per le persone porci domande, considerate inopportune in altri contesti, mentre si è seduti allo stesso tavolo di un bar:

– Perché esiste l’assistente sociale?

– Ma davvero, mi spieghi a cosa serve l’assistente sociale?

Nell’esercizio del ruolo professionale presso la CQ l’avere la visibilità, il tempo a disposizione e la concreta occasione di un reale equilibrio tra mandato professionale, istituzionale e sociale ci da modo di poter veicolare una corretta informazione sulla professione e rappresentarne le molteplici sfaccettature!

Siamo consapevoli sia necessaria la giusta dose di professionalità, creatività, impegno e voglia di mettersi in gioco.

 

3.Promuovere la dimensione comunitaria del servizio sociale

La nostra intenzione è quella di trasformare lo sportello in un’occasione concreta per permetterci di conoscere a fondo il quartiere, le domande individuali ma anche quelle collettive che esso esprime, il tessuto sociale organizzato e le sue espressioni associative.

Il privilegio dello sportello, in relazione al mandato ed all’ubicazione dello stesso, può essere declinato con l’individuazione di diversi sottobiettivi raggiungibili:

a. aiutare le persone che vivono nella stessa zona, o che condividono un medesimo problema esistenziale, a  collegarsi tra loro e ad intraprendere azioni comuni per il proprio benessere comporta la creazione di legami di solidarietà ed il contrasto all’isolamento dell’individuo;

b. promuovere una “comunità competente”, cioè stimolare, attraverso l’informazione e la conoscenza da parte della popolazione dei problemi che la riguardano e delle risorse che possono possedere, lo sviluppo della partecipazione attiva delle persone nelle aggregazioni sociali esistenti e la creazione di nuove iniziative ma anche di reti di sostegno autonome;

c. coinvolgere la popolazione nella definizione dei servizi e degli interventi della Casa del Quartiere attraverso azioni di programmazione delle attività future sulla base di una lettura concreta e congiunta della comunità da parte della comunità stessa.

 

Per tornare all’antenna possiamo quindi così concludere:

Coerentemente con un principio fondamentale dell’elettromagnetismo, detto “principio di reciprocità“, garantiamo che il nostro sportello, come  qualsiasi antenna, possa indifferentemente funzionare, sia come antenna trasmittente che come antenna ricevente.

Questo ovviamente, solo  se connessa – rispettivamente-  ad un trasmettitore e ad un ricevitore, quindi ….

Vi aspettiamo!